Mariastella Gelmini -avvocato e mamma di Emma- ha iniziato la sua carriera politica nel 1998 a Desenzano; in seguito è stata assessore della Provincia di Brescia e assessore regionale nel 2005. Dopo alcune esperienze sul “territorio locale”, è approdata a Roma. Deputata nel 2006 e nel 2008, è stata Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nel Governo Berlusconi IV. Una persona, che a causa dei suoi diversi incarichi parlamentari, è stata amata, odiata, osannata e ancora accusata di essere troppo maestrina….ma che, nonostante ciò,non si è mai fatta abbattere e ha mantenuto viva la sua passione per la politica. Ora si candida a Milano nella lista di Parisi.
Quale sarà il futuro di FI senza Berlusconi
Berlusconi c’è, è il nostro leader e Forza Italia è assolutamente impensabile senza il suo leader. Anzi le dico di più non ci saranno scissioni all’interno del nostro partito
Quale sarà la squadra che governerà Milano?
Intanto le dico quale sarà il nostro contributo. Siamo carichi di entusiasmo e abbiamo presentato delle liste validissime. Quella di Forza Italia vede in campo esponenti della società civile, del lavoro e dell’impresa, ma anche purosangue come i nostri consiglieri uscenti.
La squadra che affiancherà Parisi sarà fatta di persone competenti, mosse dal loro amore per Milano e che hanno come obiettivo quello di farla tornare ad essere la città cosmopolita ed iperefficiente che è sempre stata.
Quali sono i cambiamenti incisivi per una Milano che deve svilupparsi a livello mondiale?
Prime problematiche da affrontare sono quelle della sicurezza e del degrado. Se i milanesi non si sentono al sicuro, se la città non è degna di essere chiamata Milano non si va da nessuna parte. Bisogna parlare con i cittadini, andare per strada, respirare odori, sentire umori e allora si potrà davvero rispondere ai bisogni dei cittadini.
Milano nella sua interezza ha una serie di problematiche e poi ogni quartiere ne ha altre. Bisogna agire sia a livello generale che a livello locale. Sogniamo una comunità integrata ed omogenea, nella quale l’housing sociale si caratterizzi per progetti innovativi, per tutelare i più deboli e per rendere la città attrattiva per i giovani talenti. La logica dell’edilizia popolare, dei quartieri dormitorio contrapposti alle zone di pregio urbanistico, non è più sostenibile. Forza Italia contribuirà a portare Milano nel futuro elevandola al massimo degli standard europei.
Milano e il suo arredo urbano lasciano un po’ a desiderare. Il vostro programma cosa prevede? Chi ci metterà mano?
Una situazione disastrosa quella attuale. Mancanza di illuminazione, abbandono degli spazi verdi, ecomostri fra via Sile e via Oglio: dovevano essere uffici e studentati e invece sono rimasti scheletri vuoti. Per non dimenticare i campi nomadi che hanno trasformato le zone più periferiche nella cittadella dei rom. Il senso di insicurezza è forte soprattutto da piazza Angilberto e via Bessarione a via Burlamacchi dove ci sono aree di spaccio.
A preoccupare i cittadini c’è anche la circolazione stradale diventata davvero difficile per il lavoro della M4. Milano va liberata e deve tornare a poter esprimere le sue energie e potenzialità. Ridiamo Milano ai milanesi perché torni a essere grande.
Lei ex ministro istruzione, come vede la scuola del prossimo futuro?
Abbiamo bisogno di rinnovare la Scuola, per non rimanere indietro. Un punto di partenza sarà l’integrazione educazione-lavoro per rendere più forte il collegamento tra scuola e impresa. Rinnovarci per offrire gli strumenti migliori ai nostri giovani. Occorrerà anche dare attenzione all’associazionismo, alla valutazione dell’efficienza del servizio, alla considerazione del servizio pubblico svolto, ponendo comunque al centro lo studente.
Crede nelle scuole parificate bilinguistiche? Crede nell’introduzione dell’informatica già nelle elementari?
Credo che fornire ai nostri ragazzi tutti gli strumenti necessari per essere competitivi nel loro futuro professionale sia un qualcosa da cui non si può prescindere.
Pensa che i nostri figli vivranno in una Milano più attiva e attenta alle loro esigenze?
Lo spero bene. E’ il desiderio di ogni genitore per i proprio figli. E’ il desiderio di tutte le famiglie che abitano a Milano e che credono ancora in questa città. Noi, di certo, sogniamo una città senza barriere, vivibile in ogni zona, attenta alle esigenze di bambini, anziani ma anche giovani, senza quartieri “ostacolo”. Crediamo che ci sia bisogno di un intervento immediato e efficace e ci rimboccheremo subito le maniche per far sì che la Milano di oggi diventi in futuro una città a misura di bambino.
Oggi mancano spazi verdi, aree sportive. Tutti quei luoghi di aggregazione per i bimbi e i loro genitori. Sono tutte persone che amano Milano, che sanno le potenzialità e l’energia che la città può offrire. In questi ultimi cinque anni la linfa vitale di Milano è stata piano piano consumata da un approccio totalmente sbagliato. In parole povere: i problemi sono stati affrontati male e risolti peggio.
Inoltre la sicurezza…cosa farete perché Milano sia più “vivibile” e non si debba aver paura ad uscire di casa?
Nel sentire questa domanda la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la mia bambina ed il suo futuro. Questo mi da ancora più forza di lottare contro il degrado e l’insicurezza. Ci sono troppi bambini che vivono nelle zone franche delle città, delle zone in cui la legge non esiste. A Milano abbiamo Via Gola, Via Lattanzio, Piazza Selinunte.
Zone in cui la gente ha paura di uscire di casa. Zone in cui ci sono palazzi abbandonati che vengono occupati, in cui ci sono furti d’auto, bische e criminali a piede libero, scuole allo sfascio e nessuna manutenzione delle case popolari. Noi a tutto questo diciamo no. Non si può far vincere il degrado e la paura. Il tempo delle molte chiacchiere e del vuoto di proposte coperto dal buonismo sterile è finito. Occorre tolleranza zero contro ogni forma di criminalità, perché la sicurezza è un diritto sacrosanto, è il primo dei diritti. Bisogna presidiare il territorio e ripristinare livelli di sicurezza degni di Milano, anche con le nuove tecnologie: il potenziamento e la messa in rete delle telecamere è fondamentale.
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