In Italia, se c’è un luogo che richiama la tradizione dell’ippica e le sue particolarità, questo è Merano. Il suo ippodromo è riconosciuto come uno fra gli impianti più belli del continente, con una notevole dote di storia e di fascino. Lo dicono gli stessi inglesi e irlandesi, che più volte sono sbarcati fra le Alpi altoatesine attratti da questo spettacolo. Lo dicono, mettendo da parte il loro sciovinismo, pure i francesi, altro popolo che all’ippica riserva tutti gli onori.
La stagione galoppa – è il caso di dirlo – fra metà primavera e gli albori dell’autunno, ma è l’ultimo fine settimana di settembre che riserva il suo momento più scintillante. Domenica 24 settembre va in scena il Gran Premio Merano Alto Adige, occasione clou delle corse a ostacoli a livello nazionale (250.000 euro di montepremi).Migliaia di spettatori sono attesi per l’84ª edizione dell’evento in un pomeriggio di corse di livello internazionale, precedute sabato 23 da una vigilia altrettanto tambureggiante. In due pomeriggi tredici corse con ospiti, in pista e sulle tribune, attesi da mezzo continente, dalla Francia e dalla Mitteleuropa.
Mondanità, eleganza, passione, divertimento: tutto concorre a un cocktail frizzante, appuntamento immancabile per la popolazione locale, ma anche per tutti gli appassionati dell’ippica e per coloro i quali cercano contesti vivaci e coinvolgenti.
Tornerà il riuscito “matrimonio” con il Merano WineFestival, ormai partner della manifestazione: bottiglie di numerose cantine italiane accompagneranno le pause tra una prova e l’altra. Vengono selezionate da The WineHunter Helmuth Köcher, patron dell’evento meranese che a inizio novembre (nel 2023 fra il 3 e il 7) rende questa città la capitale delle eccellenze enogastronomiche.Ci si aggirerà fra uomini in cravatta – anche alcuni con il tight in perfetto stile british – e dame nei loro abiti e cappelli chic. Fra queste viene eletta Lady Fashion, un riconoscimento all’eleganza. E poi il ritmo degli zoccoli, la suspense di un salto, il flair dell’ambiente, gli interludi animati da show di vario genere.L’ippodromo è una delle icone di Merano, anche sul piano paesaggistico: salendo sui pendi che circondano la conca e volgendosi a valle, la prima cosa a saltare all’occhio è proprio questo mare di verde a forma di anello in mezzo alla città. E proprio la fine di settembre, in quell’abbraccio fra l’estate che ha da poco salutato e le brezze autunnali che dipingono di tinte pastello i boschi, è lo sfondo per poetiche gite fuori porta, magari lungo i Waalweg, i sentieri d’acqua, ricavati a fianco delle rogge ancor oggi in uso per l’irrigazione. S’inoltrano fra alberi e prati, a un passo dal cuore urbano.
S’avvicina il periodo del Törggelen: si festeggia l’uva e dunque il vino in quest’usanza tipica sudtirolese che si potrebbe tradurre con “merenda”. Sarebbe però riduttivo, perché il Törggelen è un’esperienza fatta di brindisi (anche con il mosto), speck, formaggi e caldarroste, ma anche di piatti più sostanziosi.È soprattutto un momento di aggregazione, di calore umano che si compie con un tour tra i Buschenschank – le locande a conduzione familiare – per apprezzare i sapori di queste terre ed assieme il gusto dell’amicizia.