Gatti e cani ci vedono in bianco e nero? Ed è vero che non vanno mai d’accordo?
Questi e altri miti smentiti dal Dott. Valerio Ciarrocchi per Ultima Petfood.
I nostri amici a quattro zampe sono spesso vittime di stereotipi. Luoghi comuni e dicerie, che rischiano di avere effetti sulla loro, ma anche sulla nostra, salute. Ad esempio, è vero che il gatto è poco impegnativo? E perché si dice che gatti e cani vedono in bianco e nero? O ancora, la dieta casalinga è sempre la migliore? Valerio Ciarrocchi, nutrizionista e riabilitatore vet, per Ultima Petfood ci aiuta a sfatare i più comuni falsi miti.
I nostri amici a quattro zampe ci vedono in bianco e nero.
Cani e gatti, in realtà, riescono perfettamente a vedere altri colori oltre al bianco e al nero. Il cane, in particolare riesce a vedere il giallo e il blu, ma non il rosso, a differenza del gatto e dell’uomo che vedono tutti e tre i colori primari, quindi blu, giallo e rosso. Inoltre, il cane, ha un campo visivo di circa 240°, con una vista binoculare che permette di vedere movimenti e oggetti anche a 900mt.
La dieta casalinga è sempre la migliore.
Dipende. Innanzitutto, solo il 50% delle diete casalinghe è correttamente bilanciato. Un’alimentazione casalinga non seguita da un esperto è, infatti, rischiosa. Questo perché quando si parla di nutrizione il “fai da te” risulta essere spesso controproducente, facendo risultare l’alimentazione dei nostri pet carente di nutrienti essenziali. A tutto ciò si aggiunge il rischio che ne comporta, anche se in tempi diversi, sulla salute di soggetti giovani e adulti. Basti pensare che le conseguenze negative potrebbero manifestarsi per lunghi periodi o addirittura essere irreversibili.
Cane e gatto non vanno mai d’accordo.
Posso dimostrare in prima persona che questo non è assolutamente vero: in casa ho la fortuna di avere due gatti e due cani. Seppur impegnativa, la loro convivenza è l’ultimo dei problemi. Li trovo spesso a dormire uno accanto all’altro, ad accudirsi vicendevolmente attraverso il grooming (pulizia del pelo) e persino proteggendosi. Ma andiamo a ritroso, per arrivare a questa piacevole coabitazione, è consigliato abituare il cane o il gatto sin dalla giovane età alla presenza dell’altra specie.
Durante la mia esperienza, ho assistito a una cagnolina che faceva da balia a dei gattini rimasti orfani, allattandoli e accudendoli con lo stesso affetto con il quale accudiva i suoi cuccioli.
I gatti non sono affettuosi.
Da sempre i gatti vengono considerati animali freddi, indipendenti e opportunisti. Si può dire, in effetti, che la loro indole sia questa, ma ciò che può fare la differenza è la capacità del proprietario di capire il carattere del proprio gatto e accettarlo, anche sa sarà sicuramente diverso da quello dei cani. Il cane è, infatti, un animale molto più abituato ad essere addomesticato dall’uomo, anche a livello caratteriale, mentre il gatto segue molto di più l’istinto. In ogni caso, il padrone resta un punto di riferimento: alcuni gatti dimostreranno con le fusa il loro affetto, altri invece dormiranno sopra i propri amici umani. Anche nella manipolazione, non tutti i gatti hanno lo stesso atteggiamento: alcuni amano essere toccati, altri invece lo rifiutano completamente. Ma attenzione, non è questo aspetto che determina la loro riconoscenza.
Il gatto è l’animale meno impegnativo.
Quante volte lo avremo sentito, eppure posso assicurarvi che non è sempre vero. In casa ho un gatto, di nome Blu, che ha le stesse esigenze di uscire, la stessa voglia di rincorrere e riportare una pallina e soprattutto la stessa ansia da separazione di un cane. Ovviamente questo dipende dall’ambiente in cui vive: un gatto che vive in casa ha le stesse esigenze di un cane, solo espresse in un’altra forma. È importante che il padrone le riconosca e sappia fornire, quotidianamente, una vita stimolante al proprio gatto che, nonostante tutto, resta sempre un predatore. Per questo, ha spesso una vita molto più attiva in orari insoliti: la notte! Di conseguenza, questo potrebbe portare i gatti a condividere con più difficoltà dei momenti con il loro padrone, e sono quindi importanti l’ingegno e l’accuratezza nel condividere del tempo con loro, anche dopo una giornata di lavoro stancante. Spesso, confondiamo il loro essere molto indipendenti con una minore richiesta di attenzione nei loro confronti, ma posso dire con certezza che non è così. Ho assistito pazienti felini che cercavano di scaricare lo stress e la noia nel cibo, passando la giornata tra poltrona e ciotola. Un comportamento che può portare a uno stato di grave obesità e lasciare danni clinici anche irreversibili.