La costante ricerca della bellezza, da parte dell’uomo, è – in verità – un desiderio di benessere. L’esperienza estetica ha infatti un impatto positivo sull’umore, sulle attività cognitive, sui comportamenti e in generale sulla salute psico-fisica dell’individuo.
La “percezione del bello”, ovvero quel raffinato meccanismo che si accende nel cervello umano generando sensazioni positive, benessere e piacere, è direttamente proporzionale ad un coefficiente emotivo e cognitivo che, nei secoli, studiosi, psicologi e, oggi, neuro scienziati cercano di analizzare: la bellezza, quindi, ha sempre una natura brain-based e può essere generata da stimoli spontaneamente presenti in natura (anche nel corpo umano) o ricreabili in oggetti, architetture e forme d’arte.
A fare luce su questi processi e a svelare le forme maggiormente apprezzate dalla mente umana è “Beauty&Brain”, la quarta ricerca neuro-scientifica firmata da Pratic, l’azienda made in Italy punto di riferimento per tende da sole, pergole e spazi outdoor, che da diversi anni è impegnata nell’ambizioso progetto culturale che apre lo scenario del design verso inedite prospettive che interessano neuroscienze, psicologia e processi cognitivi.
All’origine della bellezza
Lo studio “Beauty&Brain” conferma che l’estetica condiziona emozioni, funzionamento cognitivo e scelte umane in quanto la bellezza nasce dall’attività cerebrale. Alcune aree del cervello, infatti, si attivano se sollecitate da determinati stimoli visivi e sonori. La percezione di tali elementi conferma il nostro sistema di attese, mettendo in circolo la dopamina (anche nota come ormone della felicità) e trasmettendo quella sensazione di piacere che rende bello ciò che stiamo percependo: è il circolo virtuoso dell’estetica secondo il cervello.
Sezione aurea: la “perfezione divina” esiste?
La perfetta combinazione di stimoli necessari a creare la bellezza è da sempre racchiusa nel mondo naturale, come teorizzato dal matematico greco Euclide con il canone della sezione aurea, un fenomeno che si osserva costantemente nella natura per cui il cosiddetto numero aureo (un numero irrazionale equivalente circa a 1,6180339887) è la proporzione geometrica di molteplici forme di vita: una sorta di “perfezione divina”, una combinazione di simmetrie e irregolarità che caratterizza da sempre le cose piacevoli e belle e che per questo l’uomo, in ogni parte del mondo, cerca di imitare. Non a caso, tale proporzione viene riproposta nella progettazione di ambienti architettonici, oggetti di design e non solo, che risvegliano il nostro “sesto senso estetico” e – di conseguenza – migliorano il nostro benessere.
Il volto svela la bellezza umana
La medesima combinazione di simmetrie e irregolarità è ciò che determina anche la bellezza umana, che trova la sua massima espressione nel volto, capace di innescare quell’alto coefficiente emotivo necessario a dar vita al “bello”. Le asimmetrie facciali, quasi onnipresenti negli esseri umani, sono il risultato delle funzioni svolte dagli emisferi cerebrali, a parti invertite: l’area di decodifica delle emozioni si trova nell’emisfero destro, rendendo quindi la parte sinistra del volto più espressiva. Proprio per questa ragione, uomini e donne tendono inconsciamente a mostrare il profilo sinistro in foto e ritratti dal contesto “emotivo”, mentre prediligono quello destro per gli ambiti più formali.
Ricercare il bello per creare benessere
Se quindi la bellezza è un aspetto integrante del modo in cui le persone rispondono alla realtà, questa può essere applicata agli ambiti più diversi, per favorire il benessere psicologico, emotivo e sociale del singolo e della comunità.
Un obiettivo che da oltre sessant’anni caratterizza le realizzazioni Pratic, ideate per essere funzionali al comfort abitativo, ma anche percepite come belle, piacevoli e rassicuranti.